Viene il giorno in cui ti rendi conto che il tuo stare "in mezzo alle persone" non è altruismo, ma un
E viene il giorno in cui ti rendi conto che la distinzione Amici e amici è qualcosa di ben definito e anche sotto certi aspetti ipocrita. Almeno fino a quando non ti sei seriamente raccontata la verità.
Non è una scoperta di oggi, ma già da tempo ho capito che ci sono alcune persone nella mia vita che non sono "veramente necessarie"... sono persone che hanno una sorta di ruolo "tappabuchi": non sempre gli Amici sono a portata di mano e a volte hai comunque bisogno di uscire, socializzare, "fare qualcosa". E a questo punto fai affidamento sugli amici (quelli senza la A maiuscola). Persone con cui non ti trovi in fondo malaccio, con le quali condividi uno o due interessi, ma che di te veramente non sapranno mai la verità. Non per chissà quale egoistica necessità di segretezza, ma semplicemente perchè non sono le persone adatte a te per confidarti. E di regola nemmeno tu sai molto di loro, perchè in fondo la cosa è reciproca.
Quando stai per uscire con un "amico" è una via di fuga da una serata noiosa, da un momento in cui la solitudine è troppo rimbombante dentro di te e ti serve uno svago.
Quando stai per uscire con un "Amico" invece, sei felice, non vedi l
E
Come ho già detto, queste cose le ho realizzate personalmente da un sacco di tempo. Ma questa sera ho sentito il "meg pensiero" in bocca ad un
Anche lei, come spesso capita a me, si sente male a sapere che certe volte "usa" le persone per propri fini. Uscire con una persona "solo perchè ho bisogno di compagnia", senza che mi importi davvero tanto di lei, ma è l
E poi, in fin dei conti, non hai mai mentito a queste persone. Esci con loro, parli del più e del meno, loro magari dicono ancora meno di te... non ci si mette in gioco... non si sta promettendo qualcosa che non è... è una semplice serata di svago...
Sembra crudele, ma è perchè noi siamo persone abituate di solito ad essere più profonde e non sappiamo accettare il concetto del "semplice svago"... è così?
Stasera mentre rientravamo, io guidavo e G. parlava... di se stessa, mi raccontava queste cose... e io faticavo a vedere dove finiva la sua esperienza con M. e iniziava la mia esperienza con S.... e dire che a guardarci e anche a conoscerci non sembrerebbe che G. ed io siamo così uguali!
Tutto giusto, meg.
RispondiEliminaMi viene solo un dubbio: quando si cerca di regalare un sorriso o un proprio momento, lo si fa solo per sentire dentro di sé la soddisfazione di esserne capaci (egoismo) oppure perché è bello poter alleggerire la vita di un altro essere umano?
E se poi è quest'ultima, la risposta, che c'è di male ad essere "ricambiati" di tutto ciò?
(... scusami del ragionamento contorto)
sarà una visione molto egocentrica la mia, caro fully, ma ti dirò: anche "è bello allegerire la vita degli altri" in fondo è un "sentirsi bene con noi stessi per aver fatto una bella cosa" e quindi qualcosa che fa stare bene noi. lo so che è una visione estrema, ma a me personalmente serve per potermi ricordare che io sono il centro della mia vita: prima di tutto devo imparare ad essere onesta e sincera con me stessa. se non riesco in questo, ogni altra cosa che farò suona (sempre a me stessa) stonata.
RispondiEliminaUn sorriso lo si dona e basta: non importa se lo doni per te stesso per sentirti meglio con un piccolo gesto o se lo doni a qualcun'altro per alleggerirgli la vita. :) meg sono felice che ci sia G nella tua vita. Sta notte ti ho sognata e molto diversa da quella che sei....
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