Chi si ricorda?
Leggo ora per caso che proprio oggi sono 30 anni dalla tragedia di Alfredino. Chi si ricorda il bimbo di 6 anni che cadde nel pozzo non ben coperto e di cui la televisione ci fece una telecronaca diretta straziantissima?
Io avevo 10 anni e mezzo all'epoca e lo ricordo perfettamente, ricordo le urla strazianti della madre, la folla, le forze dell'ordine che si affaccendavano attorno al buco cercando di trovare il modo per tirarlo su e tante altre piccole e grandi cose di quella tragedia.
E il solo pensarci mi fa ancora venire le lacrime agli occhi: sintomo che davvero la telecronaca aveva bucato lo schermo con una storia come quella.
Leggo nell'articolo da cui ho appreso l'anniversario, che quello fu un punto di svolta per molte cose:
- di quel modo di fare televisione e notizia si è parlato per anni: era giusto, non era giusto?
- da quella tragedia è nata l'idea della Protezione Civile, perchè non ci si trovasse impreparati ancora in casi del genere e non solo
Ora, se ci penso, forse è da allora che la televisione ha cominciato - in base al diritto di cronaca - a farci vivere le tragedie come se fossero nel nostro giardino, come se fossero tutte nostre, cercando di enfatizzare il lato emozionale della notizia.
Certo, anni dopo sono arrivati ad affinare terribilmente la tecnica: sono almeno 10 anni che non tollero la voce di quei cronisti che per raccontarti l'episodio violento, finito magari anche in tragedia, tirano fuori un tono "falsamente preoccupato", pieno di quello che vorrebbe essere pathos, per coinvolgerti e farti sentire "vittima" o comunque coinvolto nell'accaduto anche se ti trovi di là dallo schermo, al sicuro in casa tua.
Sono molti i sociologi e non solo che dichiarano che è questo modo di fare notizia che fa sentire la gente insicura e non protetta, anche quando - dati alla mano - si può constatare che la criminalità e i fatti criminali in un certo periodo sono diminuiti.
In pratica farci sentire insicuri crea audience e vende spazi pubblicitari. Su qualunque canale, pubblico o privato, e non solo in Italia.
Ed è ciò che da diversi anni deploro dell'informazione televisiva: non reggo più il "minuto per minuto" della tragedia di turno, sia essa accaduta a Cogne, Novi Ligure, Perugia, Avetrana o in altri posti. Ho smesso di ascoltare i TG per questo principalmente.
Mi limito al tg mattutino: 15 minuti di notizie, tra cui tanto sport, quindi quelle importanti davvero sono limitate a circa la metà del tempo. E pure lì inevitabilmente mi becco la mia dose di enfatizzazione.
Il che significa che potrebbero limitare ulteriormente i tempi. Oppure raccontare altro, magari qualche notizia carina, positiva. Impossibile che non esistano.
Eppure... eppure... fu proprio la televisione a mostrarci con la sua diretta che il nostro Paese non era pronto alle emergenze e fu quella diretta a stimolare il governo ed il Presidente Pertini (sarà che ero piccola, sarà che vedevo solo "certe cose", ma per me lui è rimasto il Presidente, anche dopo il susseguirsi di tanti altri personaggi su quella poltrona) a pensare alla soluzione.
E a far nascere la Protezione Civile.
Insomma, quell'episodio orribile, vissuto in diretta con angoscia da tutti noi che abbiamo almeno una quarantina di anni oggi è stato un momento di svolta per tanti versi.
All'epoca io ero troppo piccola per rendermi conto di questi aspetti "laterali" alla faccenda.
Io vedevo un bimbo che aveva più o meno l'età di mio fratello più piccolo che si trovava in una situaizone complicatissima, che moriva mentre la tv era lì... e già questo per me è stato così forte da ricordarlo ancora oggi come uno dei pochi episodi di cronaca della mia infanzia di cui abbia memoria per immagini e parole...
Quando ho iniziato a leggere l'articolo non mi aspettavo di arrivare a fare i ragionamenti di cui sopra. Quando ho letto il titolo ho detto "già 30 anni!" me lo ricordo così bene! Come quando Papa Giovanni Paolo II fece il suo primo discorso, come quando uccisero Moro... ma pensa! Nei primi 10-11 anni della mia vita ne saranno successe di cose importanti nel mondo? Io ricordo queste 3...
Leggo ora per caso che proprio oggi sono 30 anni dalla tragedia di Alfredino. Chi si ricorda il bimbo di 6 anni che cadde nel pozzo non ben coperto e di cui la televisione ci fece una telecronaca diretta straziantissima?
Io avevo 10 anni e mezzo all'epoca e lo ricordo perfettamente, ricordo le urla strazianti della madre, la folla, le forze dell'ordine che si affaccendavano attorno al buco cercando di trovare il modo per tirarlo su e tante altre piccole e grandi cose di quella tragedia.
E il solo pensarci mi fa ancora venire le lacrime agli occhi: sintomo che davvero la telecronaca aveva bucato lo schermo con una storia come quella.
Leggo nell'articolo da cui ho appreso l'anniversario, che quello fu un punto di svolta per molte cose:
- di quel modo di fare televisione e notizia si è parlato per anni: era giusto, non era giusto?
- da quella tragedia è nata l'idea della Protezione Civile, perchè non ci si trovasse impreparati ancora in casi del genere e non solo
Ora, se ci penso, forse è da allora che la televisione ha cominciato - in base al diritto di cronaca - a farci vivere le tragedie come se fossero nel nostro giardino, come se fossero tutte nostre, cercando di enfatizzare il lato emozionale della notizia.
Certo, anni dopo sono arrivati ad affinare terribilmente la tecnica: sono almeno 10 anni che non tollero la voce di quei cronisti che per raccontarti l'episodio violento, finito magari anche in tragedia, tirano fuori un tono "falsamente preoccupato", pieno di quello che vorrebbe essere pathos, per coinvolgerti e farti sentire "vittima" o comunque coinvolto nell'accaduto anche se ti trovi di là dallo schermo, al sicuro in casa tua.
Sono molti i sociologi e non solo che dichiarano che è questo modo di fare notizia che fa sentire la gente insicura e non protetta, anche quando - dati alla mano - si può constatare che la criminalità e i fatti criminali in un certo periodo sono diminuiti.
In pratica farci sentire insicuri crea audience e vende spazi pubblicitari. Su qualunque canale, pubblico o privato, e non solo in Italia.
Ed è ciò che da diversi anni deploro dell'informazione televisiva: non reggo più il "minuto per minuto" della tragedia di turno, sia essa accaduta a Cogne, Novi Ligure, Perugia, Avetrana o in altri posti. Ho smesso di ascoltare i TG per questo principalmente.
Mi limito al tg mattutino: 15 minuti di notizie, tra cui tanto sport, quindi quelle importanti davvero sono limitate a circa la metà del tempo. E pure lì inevitabilmente mi becco la mia dose di enfatizzazione.
Il che significa che potrebbero limitare ulteriormente i tempi. Oppure raccontare altro, magari qualche notizia carina, positiva. Impossibile che non esistano.
Eppure... eppure... fu proprio la televisione a mostrarci con la sua diretta che il nostro Paese non era pronto alle emergenze e fu quella diretta a stimolare il governo ed il Presidente Pertini (sarà che ero piccola, sarà che vedevo solo "certe cose", ma per me lui è rimasto il Presidente, anche dopo il susseguirsi di tanti altri personaggi su quella poltrona) a pensare alla soluzione.
E a far nascere la Protezione Civile.
Insomma, quell'episodio orribile, vissuto in diretta con angoscia da tutti noi che abbiamo almeno una quarantina di anni oggi è stato un momento di svolta per tanti versi.
All'epoca io ero troppo piccola per rendermi conto di questi aspetti "laterali" alla faccenda.
Io vedevo un bimbo che aveva più o meno l'età di mio fratello più piccolo che si trovava in una situaizone complicatissima, che moriva mentre la tv era lì... e già questo per me è stato così forte da ricordarlo ancora oggi come uno dei pochi episodi di cronaca della mia infanzia di cui abbia memoria per immagini e parole...
Quando ho iniziato a leggere l'articolo non mi aspettavo di arrivare a fare i ragionamenti di cui sopra. Quando ho letto il titolo ho detto "già 30 anni!" me lo ricordo così bene! Come quando Papa Giovanni Paolo II fece il suo primo discorso, come quando uccisero Moro... ma pensa! Nei primi 10-11 anni della mia vita ne saranno successe di cose importanti nel mondo? Io ricordo queste 3...
Hai voglia se me lo ricordo. E mi ricordo anche il terrore che mi aveva messo addosso questa cosa, fortunatamente passeggero, ma mi è rimasto impresso. Cose che non si dimenticano.
RispondiEliminaio ero piccolissima all'epoca: 2 anni compiuti da poco...eppure qualcosa mi sembra d ricordare. Ho dei flash con delle immagini che risalgono con molta probabilità a quella sera....
RispondiEliminaSullo schifo della telecronaca di allora come di oggi non mi esprimo. Ma mi esprimo sulla Protezione Civile: efficiente? ma dove?!?!?!?
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