T'amo mio the!
Di solito la tazza di the, calda e fumante, l'associo alle giornate fredde e piovose autunnali o invernali. Quando arrivano i primi freddi e ci sono le prime giornate uggiose di solito a fine ottobre, primi di novembre, ogni anno mi trovo a pensare "oh! che bello! adesso comincia la stagione del the!!".
Perchè in estate non c'è gusto a berlo, di regola almeno. il the freddo non è la stessa cosa, non racchiude in sè il gusto, il piacere che sa dare la tazza calda e fumante di una giornata umida e fredda. E' riscaldante, è gioiosa, è gustosa, il profumo riempie la casa e crea atmosfera, la tazza tra le mani forma quella piccola bolla di tepore che sembra un abbraccio, il gusto in bocca riempie e scalda irradiandosi per tutto il corpo.
Non sarà il rituale dei paesi dell'Estremo Oriente, ma il rito del the nei giorni freddi è per me qualcosa di delizioso e che riempie gli attimi in cui lo bevo.
Esiste poi anche la versione "the con le amiche", opportunamente corredato da biscotti, torta o altre leccornie, ma soprattutto di chiacchiere. Versione godibilissima, mai abbastanza praticata.
Sono due cose diverse che hanno solo l'ingrediente in comune, danno due sensi di appagamento differenti.
Ne esiste anche una terza, meno divertente da raccontare, ma assolutamente terapeutica. La tazza di the quando stai male!
Che sia raffreddore, che sia mal di stomaco, mal di pancia... il the è una sorta di medicina della nonna sempre utile, pronto a scaldare, a dare un minimo di energia dove non ce n'è per niente. Un'ancora di salvezza naturale in mezzo a medicinali di vario genere che magari cureranno pure, ma non sono in grado di farsi apprezzare come può riuscire la famosa tazza fumante vicino alla quale, da ammalata, mi ammucchio, in attesa di poterla bere, godendo del calore e del momento di attesa, tra un respiromozzato dal naso chiuso o un gemito per i dolori vari... come se i minuti in compagnia della tazza di the fossero migliori di tutti gli altri di "agonia" attendendo il ritorno della salute.
Beh, oggi è caldo, le giornate uggiose e fredde sono lontane. Io sono distrutta, stanca, per varie ragioni riassumibili in "stress e poco sonno".
Oggi pomeriggio mi sentivo un po' al capolinea: distrazione totale, vaghi giramenti di testa, irritabilità in ascesa.
Il santo caffè non aveva sortito alcun risultato... così ho chiesto aiuto a lui, al the.
The verde, quasi freddo, anzi, ora è proprio freddo, perchè l'ho fatto un'ora e mezza fa, ma i primi sorsi non erano così freddi.
Sapore amaro, leggermente pungente sulla lingua e in fondo al palato. Appena sentito ho spensato "ecco, è lei! è la mia tazza di the! sapevo che lei ci sarebbe riuscita!".
Scendendo giù in gola sentivo come se si irradiasse e cercasse di lenire un po' lo stordimento che mi aveva presa. E il pomeriggio ha cominciato a prendere una piega diversa.
Per carità, non sono sveglia, ho sempre sonno, ma mi sento decisamente meglio e ogni tanto un sorso dalla mia tazza bianca con il gatto giallo (regalo di Tittiz!!!) mi riporta al pensiero del primo sorso e la serata lavorativa si fa meno opprimente!
Per fortuna esiste il the!
Ecco... finita la mia ode al the... sentivo il bisogno di ringraziarlo!
Ora torno al lavoro...
Di solito la tazza di the, calda e fumante, l'associo alle giornate fredde e piovose autunnali o invernali. Quando arrivano i primi freddi e ci sono le prime giornate uggiose di solito a fine ottobre, primi di novembre, ogni anno mi trovo a pensare "oh! che bello! adesso comincia la stagione del the!!".
Perchè in estate non c'è gusto a berlo, di regola almeno. il the freddo non è la stessa cosa, non racchiude in sè il gusto, il piacere che sa dare la tazza calda e fumante di una giornata umida e fredda. E' riscaldante, è gioiosa, è gustosa, il profumo riempie la casa e crea atmosfera, la tazza tra le mani forma quella piccola bolla di tepore che sembra un abbraccio, il gusto in bocca riempie e scalda irradiandosi per tutto il corpo.
Non sarà il rituale dei paesi dell'Estremo Oriente, ma il rito del the nei giorni freddi è per me qualcosa di delizioso e che riempie gli attimi in cui lo bevo.
Esiste poi anche la versione "the con le amiche", opportunamente corredato da biscotti, torta o altre leccornie, ma soprattutto di chiacchiere. Versione godibilissima, mai abbastanza praticata.
Sono due cose diverse che hanno solo l'ingrediente in comune, danno due sensi di appagamento differenti.
Ne esiste anche una terza, meno divertente da raccontare, ma assolutamente terapeutica. La tazza di the quando stai male!
Che sia raffreddore, che sia mal di stomaco, mal di pancia... il the è una sorta di medicina della nonna sempre utile, pronto a scaldare, a dare un minimo di energia dove non ce n'è per niente. Un'ancora di salvezza naturale in mezzo a medicinali di vario genere che magari cureranno pure, ma non sono in grado di farsi apprezzare come può riuscire la famosa tazza fumante vicino alla quale, da ammalata, mi ammucchio, in attesa di poterla bere, godendo del calore e del momento di attesa, tra un respiromozzato dal naso chiuso o un gemito per i dolori vari... come se i minuti in compagnia della tazza di the fossero migliori di tutti gli altri di "agonia" attendendo il ritorno della salute.
Beh, oggi è caldo, le giornate uggiose e fredde sono lontane. Io sono distrutta, stanca, per varie ragioni riassumibili in "stress e poco sonno".
Oggi pomeriggio mi sentivo un po' al capolinea: distrazione totale, vaghi giramenti di testa, irritabilità in ascesa.
Il santo caffè non aveva sortito alcun risultato... così ho chiesto aiuto a lui, al the.
The verde, quasi freddo, anzi, ora è proprio freddo, perchè l'ho fatto un'ora e mezza fa, ma i primi sorsi non erano così freddi.
Sapore amaro, leggermente pungente sulla lingua e in fondo al palato. Appena sentito ho spensato "ecco, è lei! è la mia tazza di the! sapevo che lei ci sarebbe riuscita!".
Scendendo giù in gola sentivo come se si irradiasse e cercasse di lenire un po' lo stordimento che mi aveva presa. E il pomeriggio ha cominciato a prendere una piega diversa.
Per carità, non sono sveglia, ho sempre sonno, ma mi sento decisamente meglio e ogni tanto un sorso dalla mia tazza bianca con il gatto giallo (regalo di Tittiz!!!) mi riporta al pensiero del primo sorso e la serata lavorativa si fa meno opprimente!
Per fortuna esiste il the!
Ecco... finita la mia ode al the... sentivo il bisogno di ringraziarlo!
Ora torno al lavoro...
Bella la tua ode al the!!!
RispondiEliminaMa sai che quando sono stata in vacanza in Tunisia, i vari tunisini ci offrivano thè verde con foglie di menta bollente?????....e ci si rinfrescava un sacco!!!