destabilizzazione agostana (post semi-serio)
come ho già premesso, chi passasse di qua a leggere è pregato di non prendere troppo sul serio il post di oggi... che oggi è una giornata un po' così, strana, meglio definita "tetris" per le mille cose che si incastrano una nell'altra e, nel mezzo, tanta voglia di sdrammatizzare la quotidianità!
agosto è il mese delle ferie per tanti, non per tutti, per tante ed ovvie ragioni.
le ferie sono sacrosante e non sto a sindacare su questo.
ma chi rimane a casa può essere destabilizzato dalle tante ferie.
questa mattina arrivo al mio bar e trovo un cartello ad aspettarmi mentre ordino il cappuccino: da domani per 4 giorni il mio bar sarà chiuso.
tregenda!!! oh si, certo, se non c'è un bar, si può andare in un altro... ma... quelli buoni sono tutti chiusi, almeno nelle immediate vicinanze di casa mia!!
per me la colazione al bar è diventata una necessità: dopo anni di mancate colazioni, perché davvero non è il mio pasto preferito, finalmente ho "escogitato" la colazione al bar, così non salto un pasto fondamentale per la giornata e inizio la giornata con un piccolo personale rito.
il bar è nel parco vicino a casa, quindi raggiungerlo, anche se parcheggio vicinissimo, impone quattro passi a piedi nel verde e mi piace molto come inizio giornata, anche nei giorni in cui non lavoro.
la mancanza di questa "certezza" mi ha un po' destabilizzato, cercando di inventarmi una "soluzione" per questi giorni di vacanza (nel senso di mancanza!!!)...
e pensando a questo mi sono avviata al lavoro.
arrivata quasi in ufficio, vedo la sagoma del cassiere della nostra banca che fissa sconsolato la serranda abbassata del SUO bar che da qualche giorno non si alza e sulla quale è affisso un bel cartello "chiuso per ferie, riapriamo il 22/08".
ed ho pensato "ecco un altro orfano di bar quotidiano..."... da qui l'idea di questo post
io adoro lavorare quando gli altri sono in ferie: poco traffico, meno chiamate, meno rogne e più tempo per smaltire arretrati o dedicarsi con attenzione al proprio lavoro.
però ci sono anche questi piccoli aspetti "negativi" a cui dover far fronte ;-)
agosto è il mese delle ferie per tanti, non per tutti, per tante ed ovvie ragioni.
le ferie sono sacrosante e non sto a sindacare su questo.
ma chi rimane a casa può essere destabilizzato dalle tante ferie.
questa mattina arrivo al mio bar e trovo un cartello ad aspettarmi mentre ordino il cappuccino: da domani per 4 giorni il mio bar sarà chiuso.
tregenda!!! oh si, certo, se non c'è un bar, si può andare in un altro... ma... quelli buoni sono tutti chiusi, almeno nelle immediate vicinanze di casa mia!!
per me la colazione al bar è diventata una necessità: dopo anni di mancate colazioni, perché davvero non è il mio pasto preferito, finalmente ho "escogitato" la colazione al bar, così non salto un pasto fondamentale per la giornata e inizio la giornata con un piccolo personale rito.
il bar è nel parco vicino a casa, quindi raggiungerlo, anche se parcheggio vicinissimo, impone quattro passi a piedi nel verde e mi piace molto come inizio giornata, anche nei giorni in cui non lavoro.
la mancanza di questa "certezza" mi ha un po' destabilizzato, cercando di inventarmi una "soluzione" per questi giorni di vacanza (nel senso di mancanza!!!)...
e pensando a questo mi sono avviata al lavoro.
arrivata quasi in ufficio, vedo la sagoma del cassiere della nostra banca che fissa sconsolato la serranda abbassata del SUO bar che da qualche giorno non si alza e sulla quale è affisso un bel cartello "chiuso per ferie, riapriamo il 22/08".
ed ho pensato "ecco un altro orfano di bar quotidiano..."... da qui l'idea di questo post
io adoro lavorare quando gli altri sono in ferie: poco traffico, meno chiamate, meno rogne e più tempo per smaltire arretrati o dedicarsi con attenzione al proprio lavoro.
però ci sono anche questi piccoli aspetti "negativi" a cui dover far fronte ;-)
Comprendo bene... come cantava Celentano, "neanche un prete per chiacchierar....".
RispondiEliminaAl caffè forse la prossima settimana ci arrivo ma non al pranzo, dovrò attrezzarmi con la schiscetta.
Roberta