Esequie

Tra pochi minuti si terranno le esequie di una mia ex collega morta ieri notte.

È stata una cosa devastante e tragica per tanti di noi, la sua dipartita.

Fino a dicembre si lavorava insieme e lei non voleva nemmeno andare in pensione, o meglio, da un lato si sentiva stanca e vedeva il riposo pensionistico come giusto e meritato, dall'altro era spaventata da tutto quel tempo "senza niente da fare".

Poi ad aprile un primo problema da ricovero ospedaliero e la scoperta di avere un tumore molto simile al mio, per cui ci siamo sentite spesso; lei era in preda ad una forte rabbia: non ho sintomi, sto bene... non voglio essere ammalata. E da me cercava conforto e confronto su medici e ambienti che frequento già da diversi anni ormai...

Venerdì la prima chemio, lunedì la contatto con messaggi per sapere come stava (ero al lavoro, non era il caso di telefonare): ho male qui e lì. Chiama il day hospital che sono sempre disponibili: è normale avere dolori, ti dico, io mi facevo 48 ore di male alle ossa e nessun farmaco mi aiutava... ma se hai dubbi chiamali!
Martedì pomeriggio una collega la chiama per una questione relativa al lavoro ed è tutto ok.
Martedì sera scopro che è in ospedale, la mattina dopo che ha avuto un ictus, il giovedì che è in coma irreversibile e ieri mattina che poco prima nella notte se ne è andata...

Sono stata senza parole per quasi 24 ore. E per me questo è ben grave! Si sa che sono logorroica di natura.

Poi la mia decisione: non vado alle esequie... non ci riesco, sono emotivamente instabile di mio in questo periodo e non sarei in grado di affrontare il marito che so essere a pezzi...

E tutto il tempi ad interrogarmi su un fatto: non eravamo amiche. Spesso non la sopportavo nemmeno, eppure non mi è mai dispiaciuto esserle di conforto, sentirla al telefono, scambiare 4 chiacchiere serie o no con lei... perché se non c'era un legame affettivo forte come quello dell'amicizia a legarci, io mi sento così devastata??

E stamattina leggendo un post di mio padre ho avuto la risposta.

I colleghi di lavoro sono un pi' come i familiari: non te li scegli, te li trovi lì nella tua vita volente o nolente. Ci passi più tempo che con la tua famiglia praticamente... condividi con loro fatiche e nervoso, feste e battute. Finisci per confidarti anche se non li consideri veri amici, persone con cui trascorrere magari serate...
A volte ci sono anche forti differenze di età... chi ti potrebbe essere madre/padre, chi potrebbe essere tua/o figlia/o...
E con queste persone si creano legami che si voglia o no.

Ecco perché la morte della mia ex collega mi devasta così tanto pur avendo spesso avuto da discutere con lei. Era quasi un familiare... qualcuno di molto vicino, qualcuno che sapeva tantissimo di me (e viceversa)...

Riposa in pace, prosegui il viaggio. Mancherai a moltissime persone. Me compresa...

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