gite scolastiche
la pausa "caffè e crocette" di questi giorni è spesso punteggiata dalle gite scolastiche: una marea di ragazzini di varia età nel massimo momento di godimento del "giorno fuori dalla scuola", la pausa pranzo.
ne sto sentendo di divertentissime. godendomi per una volta i dialoghi e non detestando la presenza delle scolaresche come mi capitava tempo fa, quando le incontravo per le vie del centro, che camminavano indolentemente occupando tutta la via ed impedendo di muoverti a te che invece dovevi trottare per fare tutto per l'ora precedente e non eri certo "in gita".
giorni fa mi sono sentita uno stralcio di dialogo spassosissimo tra due ragazzini che non avranno avuto neanche 14 anni, mentre uscivano dal bar con in mano il loro gelato e si sedevano su due poltroncine non distanti dalla mia:
"Ah! Mio caro X, questa si che è vita!"
"Mah... c'è sempre qualcosa di meglio!"
"Meglio di non andare a scuola?"
che aria da vissuti! quell'aria da filosofia che solo uno che finora ha vissuto il mondo casa-scuola-amici può avere! fantastici! davvero!
oppure il silenzio incredibilmente carico di significati nel momento in cui un professore urla "ragazzi se volete comprare il gelato, venite che vi accompagno" dichiarato dal professore di turno.
un cambio di registro notevole dagli schiamazzi al "wow", "si si, dai!", "che bello!!!"
e oggi un altro momento buffo, mentre ricamavo il mio angioletto lento lento (sono io lenta, ma trasferisco sul ricamo i miei "difetti" ;-) ).
la scolaresca di turno stava giocando all'impazzata con una pallina da tennis urlando a più non posso.
nel bel mezzo del gioco sento un:
"mio nonno in cariola!!!!"
cosa??? esiste ancora??? lo dicevamo noi più di 30 anni fa!!
e mi ha anche fatto venire in mente l'espressione del mio amico Lucio che ho adorato e che ancora oggi ogni tanto mi torna in mente:
Ehhh, la nonna Belarda con i tacchi a spillo!
ai tempi del motto di Lucio eravamo un po' più grande di quelli scalmanati che oggi giocavano con la pallina, ma il concetto è quello: frasettine sceme tanto per dire.
e realizzi che noi cresciamo, ma certe cose rimangono "nell'aria" e vengono afferrate dai ragazzini della generazione successiva, o quella dopo ancora.
e loro non lo sanno, penseranno sia un'invenzione tutta loro.
ed è bello così
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