Nevica e...
Adesso sono fiocchi microscopici che dondolano nell'aria cercando di non arrendersi alla forza di gravità, ma un'oretta fa era una bella nevicata con fiocconi grandi come monete da 2 euro ed io ero in auto in giro per la città.
Di traffico pochissimo, di gente in giro pochissima. Con le gomme termiche mi sento sicura e non ho il terrore del millimetro di ghiaccio o neve così avanzavo per la città in mezzo a questa bella caduta di fiocchi che all'arrivo dell'auto sembrava alzarsi per evitarmi, cantando le canzoni che passavano in radio.
Bellissimo! un solo difetto: nessuna canzone di Natale a portata di mano!
E mi stupisco di me stessa.
Fino a 2 anni fa la neve in città l'odiavo, non la potevo soffrire! Troppe noie, troppi disagi, tutti pazzi...
Adesso mi diverto, mi sento una bambina che vede la sua prima nevicata ogni volta che scende un fiocco.
Certo non adoro la fila di auto sempre ferma quando il traffico va in tilt per un nonnulla, ma siamo onesti!, succede anche per la pioggia, per la nebbia, per il primo giorno di scuola, per ogni cavolata...
Quindi basta pensare che sia la neve!
Oggi come oggi decisamente mi deprime di più un lungo giorno di pioggia. E questo paesaggio bianco invece mi fa sentire serena, mi fa adorare il calduccio di casa, il caffè fumante in mano (certo, preferirei la cioccolata o un the bollente, ma in ufficio il caffè c'è, il resto è più complicato da ottenere. ma va bene così).
Ma mi diverto anche nelle uscite fuori al freddo, con guanti e sciarpa. Niente berretto: lo so, faccio male, ma non ci riesco proprio a tenerlo, lo odio... è più forte di me.
E insieme al mio cambiamento di rotta nei confronti della neve cittadina sto scoprendo anche una diversa predisposizione nei confronti del Natale.
Certo, mi rimane il bel ricordo dei Natali dell'infanzia e rimango della mia idea che Natale è famiglia e mi piace farlo con i miei a casa dei miei.
Ma se deve essere per ragioni di vario genere che capiti di passarlo fuori, beh, ho scoperto che non mi importa!
Semplicemente così: non mi importa.
Insomma, non ho voglia di scocciature, non ho voglia di avvelenarmi pensando alla scacchiera delle questioni parentali di vario livello, non ho voglia di "ha detto questo", "ma non si può fare così", "epperò lui", o altri piccoli veleni quotidiani.
Tanto ci sono sempre, ci saranno sempre e non è possibile evitarli.
Diciamocelo chiaramente: i parenti sono persone che si trovano a dover convivere in certe situazioni solo perchè la casistica universale li ha accomunati per nascita o unione. Non sempre ci si apprezza e soprattutto negli anni si sommano tante piccole cose brutte, sempre difficili da cancellare e pronte da tirare fuori al momento in cui si sente il bisogno di avvelenare l'esistenza propria o altrui...
E quinid basta: io quest'anno il veleno lo lascio agli altri.
Io ho voglia di una festa della luce, della nascita, dei colori caldi, del mangiare bene (anche se non mi importa poi più di tanto questa cosa oramai) e dello starsene insieme al di là di ogni fatto accaduto ieri o l'altro ieri.
E ci sia chi vuole o può esserci. E che sia qui o lì. Non mi importa.
Mi sto divertendo come sempre a pensare al regalo giusto, mi sto divertendo meno a fare gli equilibrismi con la liquidità del mio portafogli, ma anche questa è una cosa che ci sta. Se non li avessi per niente, farei regali di tono minore e quindi è una consapevolezza e niente più.
Mi sto divertendo a pianificare una sorpresa culinaria: a casa mia i dolci non vanno più da anni causa gente che non li ha mai amati, gente che "non li può più mangiare" e altre fisime varie.
Beh, quest'anno ho deciso che non mi importa: voglio fare una certa cosa, non so ancora bene come, ma voglio farla... e la farò. Qualcuno la mangerà, no?
Mi sto divertendo con il calendario d'Avvento qui sul blog. Ci saranno forse pochi commenti, ma non sapete il piacere di sentire le amiche dirmi che lo stanno apprezzando e che ogni giorno aspettano di sapere quale sarà la canzone da me scelta. Sto anche pensando "accidenti, 25 giorni sono pochi per tutte le canzoni di Natale che ho in testa!"
Ora c'è pure la neve a farmi sentire di più l'atmosfera... chissà se durerà... chissà se avrò finalmente il mio "Bianco Natal" che nel mio immaginario significa una vigilia sotto una fitta nevicata, mentre in casa si apprestano gli ultimi preparativi e un Natale tutto bianco bianco, freddo freddo fuori e caldo dentro. Vedremo.
Ho scritto questi pensieri che già da qualche giorno ho in testa dopo aver letto il blog di un'amica dove più o meno anche lei arriva a conclusioni simili alle mie, ovviamente dal suo punto di vista, dalla sua esperienza personale.
Ma l'equazione è sempre quella: tenendo lontani i pensieri negativi, vivendo più in pace con se stessi si riesce a godersi l'idea della festività molto meglio.
E guarda un po' mi viene da canticchiare Have Yourself A Merry Little Christmas... proprio la canzone di oggi nel calendario d'Avvento
Adesso sono fiocchi microscopici che dondolano nell'aria cercando di non arrendersi alla forza di gravità, ma un'oretta fa era una bella nevicata con fiocconi grandi come monete da 2 euro ed io ero in auto in giro per la città.
Di traffico pochissimo, di gente in giro pochissima. Con le gomme termiche mi sento sicura e non ho il terrore del millimetro di ghiaccio o neve così avanzavo per la città in mezzo a questa bella caduta di fiocchi che all'arrivo dell'auto sembrava alzarsi per evitarmi, cantando le canzoni che passavano in radio.
Bellissimo! un solo difetto: nessuna canzone di Natale a portata di mano!
E mi stupisco di me stessa.
Fino a 2 anni fa la neve in città l'odiavo, non la potevo soffrire! Troppe noie, troppi disagi, tutti pazzi...
Adesso mi diverto, mi sento una bambina che vede la sua prima nevicata ogni volta che scende un fiocco.
Certo non adoro la fila di auto sempre ferma quando il traffico va in tilt per un nonnulla, ma siamo onesti!, succede anche per la pioggia, per la nebbia, per il primo giorno di scuola, per ogni cavolata...
Quindi basta pensare che sia la neve!
Oggi come oggi decisamente mi deprime di più un lungo giorno di pioggia. E questo paesaggio bianco invece mi fa sentire serena, mi fa adorare il calduccio di casa, il caffè fumante in mano (certo, preferirei la cioccolata o un the bollente, ma in ufficio il caffè c'è, il resto è più complicato da ottenere. ma va bene così).
Ma mi diverto anche nelle uscite fuori al freddo, con guanti e sciarpa. Niente berretto: lo so, faccio male, ma non ci riesco proprio a tenerlo, lo odio... è più forte di me.
E insieme al mio cambiamento di rotta nei confronti della neve cittadina sto scoprendo anche una diversa predisposizione nei confronti del Natale.
Certo, mi rimane il bel ricordo dei Natali dell'infanzia e rimango della mia idea che Natale è famiglia e mi piace farlo con i miei a casa dei miei.
Ma se deve essere per ragioni di vario genere che capiti di passarlo fuori, beh, ho scoperto che non mi importa!
Semplicemente così: non mi importa.
Insomma, non ho voglia di scocciature, non ho voglia di avvelenarmi pensando alla scacchiera delle questioni parentali di vario livello, non ho voglia di "ha detto questo", "ma non si può fare così", "epperò lui", o altri piccoli veleni quotidiani.
Tanto ci sono sempre, ci saranno sempre e non è possibile evitarli.
Diciamocelo chiaramente: i parenti sono persone che si trovano a dover convivere in certe situazioni solo perchè la casistica universale li ha accomunati per nascita o unione. Non sempre ci si apprezza e soprattutto negli anni si sommano tante piccole cose brutte, sempre difficili da cancellare e pronte da tirare fuori al momento in cui si sente il bisogno di avvelenare l'esistenza propria o altrui...
E quinid basta: io quest'anno il veleno lo lascio agli altri.
Io ho voglia di una festa della luce, della nascita, dei colori caldi, del mangiare bene (anche se non mi importa poi più di tanto questa cosa oramai) e dello starsene insieme al di là di ogni fatto accaduto ieri o l'altro ieri.
E ci sia chi vuole o può esserci. E che sia qui o lì. Non mi importa.
Mi sto divertendo come sempre a pensare al regalo giusto, mi sto divertendo meno a fare gli equilibrismi con la liquidità del mio portafogli, ma anche questa è una cosa che ci sta. Se non li avessi per niente, farei regali di tono minore e quindi è una consapevolezza e niente più.
Mi sto divertendo a pianificare una sorpresa culinaria: a casa mia i dolci non vanno più da anni causa gente che non li ha mai amati, gente che "non li può più mangiare" e altre fisime varie.
Beh, quest'anno ho deciso che non mi importa: voglio fare una certa cosa, non so ancora bene come, ma voglio farla... e la farò. Qualcuno la mangerà, no?
Mi sto divertendo con il calendario d'Avvento qui sul blog. Ci saranno forse pochi commenti, ma non sapete il piacere di sentire le amiche dirmi che lo stanno apprezzando e che ogni giorno aspettano di sapere quale sarà la canzone da me scelta. Sto anche pensando "accidenti, 25 giorni sono pochi per tutte le canzoni di Natale che ho in testa!"
Ora c'è pure la neve a farmi sentire di più l'atmosfera... chissà se durerà... chissà se avrò finalmente il mio "Bianco Natal" che nel mio immaginario significa una vigilia sotto una fitta nevicata, mentre in casa si apprestano gli ultimi preparativi e un Natale tutto bianco bianco, freddo freddo fuori e caldo dentro. Vedremo.
Ho scritto questi pensieri che già da qualche giorno ho in testa dopo aver letto il blog di un'amica dove più o meno anche lei arriva a conclusioni simili alle mie, ovviamente dal suo punto di vista, dalla sua esperienza personale.
Ma l'equazione è sempre quella: tenendo lontani i pensieri negativi, vivendo più in pace con se stessi si riesce a godersi l'idea della festività molto meglio.
E guarda un po' mi viene da canticchiare Have Yourself A Merry Little Christmas... proprio la canzone di oggi nel calendario d'Avvento
eh eh.. male... nessuna canzone di natale a portata di mano ??????
RispondiEliminamalissimo.... e il mio cd ?? mettilo in macchina !!!! ; ) ciao !!!!
Elisa
il tuo cd è nello stereo in cucina, quello che uso più spesso e ha girato tutta domenica
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