Cantare...

Ho trascorso qualche ora di questa oziosa domenica mattina seduta comodamente nelle poltroncine del bar, all'ombra, a godermi l'aria non afosa e non troppo calda di questa giornata e con la testa ficcata dentro al libro del momento, alquanto ignara di ciò che mi accadeva intorno.

Una cosa estremamente rilassante, per me.

Ad un certo punto però la mia attenzione è stata distratta dal libro.

Un ragazzino, penso avesse al massimo 7 anni, cantava a squarciagola agitando le mani sopra la testa "ave ave ave mariaaaa" e intanto camminava su e giù per i gradini del bar.

Ho capito dopo pochissimi istanti che il testo della canzone era ininfluente per lui... lui semplicemente si stava divertendo così... cantando e muovendosi a tempo, assolutamente indifferente nei confronti si chi gli stava attorno.

Ho guardato altri adulti che come me sono stati attratti dalla scenetta e in loro ho riconosciuto la stessa evoluzione della mia mimica facciale: 2 secondi di "machecavologlièpreso?", seguito subito da un sorriso di invidia "beato lui che è capace di divertirsi fregandosene di tutto e di tutti"

Poi sono tornata al mio libro, sentendo on sottofondo il canto che proseguiva...

Dopo qualche momento ho notato una variazione... Non era più Ave Maria ma... "il ca... che me ne frega" di Rovazzi, con tanto di gesto che tanto piace a bambini e adolescenti di questi tempi...

Ecco la riprova: al ragazzino diverte cantare... le parole sono ininfluenti, possono essere le più sacre o le più profane... il bello è cantare.

Mi ha fatto tantissima tenerezza e pure invidia e voglio ricordarlo scrivendolo qui sul mio blog, a futura memoria.

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