Il 2 agosto...

Oh si... oggi è il 3 di agosto... e sono pure le 4.21 del mattino... e io sono sveglia e alquanto in crisi da già 2 ore e mezza...
Avrò dormito 2 ore, non di più, poi un suono innocuo in casa mi ha svegliata, nonostante non sia troppo caldo ho cominciato a sudare in modo incredibile... un'ora di condizionatore mi ha calmato la sudata, ma non il mal di pancia... che poi è diventato pure mal di stomaco... e arriva la zanzara...
... e così, una rottura dietro l'altra... ti trovi a gironzolare tra Facebook e giochetti sul cellulare... sperando che si faccia presto mattina... che tanto qui... dormono solo i gatti, anzi solo una di loro; gli altri 3 fanno gli insonni come me...

E Facebook è piena di immagini dell'orologio della stazione di Bologna che segna le 10.25, di racconti, di inviti a non dimenticare, a far saltare fuori una verità che spieghi lo spreco di 85 vite umane perse quel fatidico giorno di 36 anni fa.

Io già ieri, il vero giorno dell'anniversario, ho pensato spesso alla stazione... all'anniversario...

36 anni fa non avevo ancora 10 anni. Molto probabilmente ero su in collina con mia madre, i miei fratelli ed i nonni... forse che il babbo e gli zii già in ferie. Oppure loro erano ancora in città, per quelle lunghe estati da pendolari a lavorare in città durante la settimana e raggiungerci il venerdì sera o il sabato mattina per il fine settimana insieme...

Credo di non aver nemmeno saputo della strage. A 9 anni, forse non era il caso di farmelo sapere.

Niente televisione. Forse nemmeno la radio (sicuramente quella arrivò nel 1982 per i mondiali...), niente telefono.

Scommetto che i grandi seppero presto dell'accaduto, ma a noi bambini non arrivò nulla. Io ero la più grande, per cui...

Oh certo, con il passare degli anni venni a conoscenza dell'accaduto.

Ma il giorno in cui presi davvero coscienza della cosa fu quando ero già all'università ed ero lì, in stazione, in anticipo rispetto al mio treno... così mi sedetti ignara nella sala d'aspetto senza molto da fare.

Lo sguardo fu attirato da quella "strana finestra" a forma di squarcio...
Poi i nomi... 85...
Ah... ecco... è successo qui. 9 o 10 anni prima che io mi sedessi.
Gente come me. Che aspettava... e poi...

E poi mi vennero in mente le foto che passavano ogni giorno 2 agosto in TV... un immenso squarcio visto dall'alto. La sala d'aspetto sparita... macerie e cadaveri...

Il pensiero fu "era un giorno come questo. Potevo esserci io"

All'improvviso mi prese un forte desiderio di andarmene con le lacrime agli occhi. E così feci.

Non sono più stata capace di sedermi in quella sala d'aspetto. Piuttosto il freddo del binario!

Oh certo, è ridicolo! Ma quei nomi stilati a ricordo di chi se ne è andato all'improvviso e brutalmente... e la normalità che attorno a loro si dipana tranquilla... non li riesco a sopportare.

E da allora il mio "ricordo" del 2 agosto 1980 è questo: l'angoscia e il dolore provati sedendomi un giorno qualunque dove accadde la strage.

L'Italia è piena di 2 agosto... di stragi che dopo decenni non hanno ancora un perché...

Sono troppo ignorante per capirne la ragione.
La nazione è andata avanti. Ha pulito tutto, ha ricostruito... ogni anno se ne ricorda... e ogni anno si chiede "ma perché ". E poi va avanti.

Perché la vita è spietata... ed esige di proseguire.

Eppure la non conoscenza lascia un senso di vuoto. Di ingiustizia. Anzi... più "terra terra", di "NON È GIUSTO!!"

Ed io nel mio piccolo... alle 4.43 di notte sono qui a pensarci, mentre il mal di pancia se ne va, il mal di stomaco viene curato dal calore della micia Mimì che se la dorme su di me ed io spero che si faccia presto mattina, che tanto non dormo e di notte i pensieri sono troppo pesanti...

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