il gelato...

in altre occasioni questo sarebbe un post introspettivo con una discreta piega verso il lacrimevole.


perché da poco più di un'ora Leila non è più parte della gatteria di casa meg. dopo una malattia che piano piano l'ha consumata, oggi il veterinario l'ha aiutata a salire sull'arcobaleno e raggiungere Micia e tutti gli altri gatti della nostra vita che non sono più con noi.


appena il veterinario è andato via, vista l'atmosfera comunque positiva di casa dei miei, io sono uscita a fare la spesa e così ho pensato...


a Baldina! la gatta che è stata meno con me di tutti i miei animali. pochi giorni e quella gattina rognosa fu stabilito avrebbe dovuto essere abbandonata. erano altri tempi, gli anni settanta, il veterinario lo si chiamava ben di rado, le spese superflue non erano contemplate e una gattina decisamente rognosa non era contemplata come animale giusto da compagnia per una bambina.


così mi convinsero che non c'era altra soluzione che portarla in campagna, lasciarla vicino agli orti e "qualcuno si sarebbe occupato di lei". non ero così scema da bermi questa storia. sapevo benissimo cosa stavamo facendo e così le lacrime erano ben più che abbondanti.


il passo successivo dei miei per calmarmi fu "dai, al ritorno compriamo un gelato". non funzionò, ma la promessa era una promessa, così di ritorno mi comprarono un gelato.


uno squallido moretto. piccolo, banale e neanche il mio gelato preferito... 


potete immaginare? delusione su delusione... gran brutta giornata nel diario della mia vita.


e oggi ho pensato proprio a quel giorno.


e tornando a casa dal supermercato ho portato... un gelato ai miei. ho pure dato loro la possibilità di scelta: cornetto (algida) o stecco fragola e cioccolato bianco.


e poi... bastarda! ho ricordato loro l'episodio e sottolineato che io ho comprato gelati migliori.


ci sono momenti in cui la tristezza devi batterla con un paio di colpi cretini. può funzionare, almeno allevia.


e comunque... ciao Leila


Commenti

  1. Due volte i miei genitori mi regalarono un gatto da bambina. Due volte lo abbandonarono, per ragioni diverse. Avevo sette anni con Cleo e dodici con Rosi. La sofferenza la ricordo bene, e ricordo fin troppo bene il poco senso che davo a questa cosa, prendere e abbandonare così, per disfarsi di un fastidio. Giurai a me stessa che avrei avuto gatti miei da grande, ma solo quando fossi stata in grado di occuparmene con i miei criteri, e li avrei amati anche per Cleo e Rosi. E così è stato ed è.
    Niente, il tuo racconto mi ha fatto riaffiorare alla mente questa cosa, e mi fa sperare che i miei gatti mi tengano compagnia tanto quanto la vostra Leila, fino alla fine. Perchè poche cose stanno alla pari con un rapporto come quello con loro.
    Un bacio cara. E buon viaggio, Leila. Di nuovo.

    RispondiElimina
  2.  @ mamiga credo di aver maturato lo stesso pensiero più o meno negli stessi momenti di cui parli tu. 
    non critico i miei genitori che oggi hanno già comportamenti ben differenti con i loro animali di quelli che avevano 30-40 anni fa. ci sono cose che "si facevano" perché così facevano tutti, ci sono ragioni economiche che oggi sono - per fortuna - superate... ci sono, insomma, ragioni perché agissero in quella maniera.
    ma l'esperienza vissuta con la Baldina, ma anche in altri casi, mi ha trasformata in ciò che sono oggi e oggi non mi prenderei mai la responsabilità di un animale se non fossi consapevole di ciò che essa comporta... 
    esattamente come dici tu...

    RispondiElimina
  3. E' vero. Avrei voluto aggiungere alla fine del mio commento "ma erano altri anni", ma le parole sono rimaste nella tastiera. Perchè è vero, erano gli anni settanta ed ottanta, era diverso. La mia stessa mamma, che ora ha una delle cucciolotte che mi sono nate in casa un anno fa, sta attenta che la sua Ninetta (così l'ha chiamata) non faccia nemmeno uno starnuto per traverso, altrimenti alza il telefono e mi intima (mi intima!) di portarla dal veterinario. Pensa tu... ;)

    RispondiElimina
  4. beh, una delle ragioni per cui io non aumento il numero di gatti di casa è che, sia che siano al piano terra dai miei, sia che siano su da me, poi tocca a me la gestione veterinaria-croccantinaria-ecc-ecc (a parte la sabbietta, a quella ci pensa ogni casa per sè, grazie)... direi che 8 erano tantissimi, 7 sono ancora un notevole numero. 

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari