I luoghi dellanima


Esistono luoghi che per me sono speciali, luoghi che devo vedere assolutamente di tanto in tanto (beh, se possibile) e che quando visito mi fanno sentire in modo sempre particolare, mi fanno sentire emozioni uniche delle quali non riesco a fare a meno. Ognuno di loro è unico a modo suo. Io chiamo questi miei luoghi speciali "i luoghi dellanima" perchè è come se facessero parte di essa in qualche strana maniera.


Alcuni luoghi sono posti famosi, altri sono anonimi angoli di mondo. In alcuni di questi posti non sono mai potuta tornare più di una volta e lì abita sicuramente un pezzetto del mio cuore e mi sono ripromessa di tornare a prenderlo presto o tardi.


Ad esempio in Bretagna, a Cap Fréhel, su quelle scogliere scoscese dove si infrangono i marosi della Manica, in mezzo a tutti quegli uccelli marini, tra il faro e Fort La Latte sta prendendo il vento uno di questi pezzetti di cuore che non ha avuto la forza di lasciare quel luogo selvaggio pieno di erica e vento. Tornerò a prenderlo... anche se temo che in verità perderò qualcosaltro laggiù. E una natura selvaggia quella bretone che mi ha stregata.


Sempre in Francia, un luogo che mi emoziona sempre è la cattedrale di Chartres. Entrare in questo luogo costruito su un sito sacro da tempi in cui il cristianesimo nemmeno era immaginabile mi fa sentire dapprima schiacciata contro il pavimento dallimmensità della cattedrale, poi, quando alzo lo sguardo sugli archi a tutto sesto improvvisamente vengo innalzata talmente in alto che mi sembra di uscire fuori dalla cattedrale e andare molto lontano. E una sorta di viaggio astrale. Lho provato per la prima volta a 15 anni e ogni volta che rientro nella cattedrale mi risento così. E poi è talmente impegnativa come costruzione che ogni volta scopro un particolare nuovo. Non ci vado da anni e mi manca tantissimo.


Questi due mi sono venuti in mente subito perchè sono stati molto emozionanti e sono lontani. Ma ci sono luoghi dellanima molto più vicini a me e che non posso fare a meno di frequentare appena posso.


Uno è il Sacro Eremo di Camaldoli. Nel 2000 ci ho portato una coppia di amici perchè volevo ritrovare un posto che avevo visitato da ragazzina e che mi era piaciuto tantissimo. In verità non ricordavo molto della costruzione in se, nemmeno ricordavo quando cero stata esattamente (ero alle medie). Tornandoci ho scoperto, o meglio riscoperto, un luogo immerso nelle Foreste Casentinesi, una piccola bolla di civiltà molto tranquilla in mezzo alla natura verde e ribelle dei nostri Appennini.


Ho pure scoperto in quelloccasione che i monaci praticano lospitalità e si può trascorrere qualche giorno loro ospiti. Con i miei amici si segnammo subito per una settimana in settembre. Il destino poi decise che ci dovevo andare da sola: gli amici non poterono venire. E fu speciale proprio per quello: unesperienza tutta mia che se avessi condiviso con altri non sarebbe stata la stessa cosa.


Non sono religiosa, anche se credo molto fermamente. Però temo che se esponessi le mie idee in termini di religione (che, ci tengo a precisare, secondo me è molto differente da quello che è la fede) a cattolici praticanti potrei essere bruciata sul rogo come strega. Però a Camaldoli non ho mai trovato problemi a frequentare i momenti di preghiera e quando ho discusso di questioni teologiche con monaci (laureati in teologia, quindi non tanto "terra terra" in materia) ho scoperto che le mie idee saranno distanti dalla Chiesa di Roma, eppure non sono distanti dal cristianesimo. In quel piccolo eremo si riesce a praticare la religione lontano dalle questioni di potere che spesso e volentieri infangano pure la fede di chi pratica.


Camaldoli è il mio piccolo luogo dove tornare a ricaricare le batterie della mia anima che si esauriscono a forza di correre dietro alle futili questioni della vita di tutti i giorni. Molta gente mi chiede "cosa cavolo ci vada a fare in un posto fuori dal mondo"... per me è quella la prima cosa importante: è così fuori dal mondo che io posso ritrovare me stessa e parlare con la mia anima senza distrazioni.


Il caso ha voluto che il giorno del mio compleanno di quel tragico settembre 2001, quando qualcuno decise di sconvolgere il mondo io fossi proprio a Camaldoli. Fui io a portare la sconvolgente notizia alla piccola comunità di monaci e ospiti: avevo chiamato mia madre perchè voleva farmi gli auguri e lunico modo era che la chiamassi io dalla cabina perchè i telefonini non prendono lassù e la chiamai proprio mentre le prime notizie cominciavano ad essere trasmesse. Quella sera assistei al TG insieme a tutti gli altri per vedere, capire, sapere. Ma poi per altri 3 o 4 giorni non vidi più quelle sconvolgenti immagini che invece imperversavano su tutti i televisori del globo.


Per fortuna! Mi è servito per non essere sopraffatta completamente da quei fatti, già di per sè tragici senza il bisogno di essere reiterati ogni istante dai media. E in un momento così difficile che ancora oggi a pensarci mi vengono le lacrime agli occhi, ebbi la fortuna di essere là dove potevo reagire con i miei tempi.


Spero di poter passare qualche giorno lassù anche questanno. Ne sento il bisogno fisico e mentale. Sono cambiate molte cose in me negli ultimi due anni e una pausa di riflessione per apprezzarle tutte mi serve proprio. Sarà un intermezzo rigenerativo positivo. Non starò scappando da nulla perchè questa volta non ho bisogno di rifugi come mi è successo in passato. Mi serve solo un momento tutto per me.


Commenti

  1. Dei luoghi che descrivi in questo post conosco soltanto il Cap Frehel, so cosa ti da quel vento che viene dal mare. E' un bellissimo post, pieno di energia spirituale.

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